intervista a il “Settimanale Pavese”

Lei e’alla sua prima candidatura, perché proprio le elezioni provinciali?
Si è parlato molto in questi ultimi tempi dell’inutilità delle Provincie e che bisogna cancellarle. Credo che si ripeterebbe lo stesso errore delle circoscrizioni: allontanerebbe ancora di più i cittadini da chi amministra. Che ne sarebbe del coordinamento del nostro territorio se si decidesse tutto a Milano senza un confronto continuo e costante con le associazioni di categorie e con i cittadini.
Quali sono le priorita’secondo Lei per il rilancio della Provincia?
Il programma del centro-sinistra si articola su quattro parole chiave: innovazione, cultura, ambiente e solidarietà e su quattro “Sistemi Territoriali”: Lomellina Nord, Lomellina Sud e Basso Pavese, l’Oltrepò, la città di Pavia e l’Alto Pavese. Il Sistema Territoriale ha il compito di creare le condizioni per mettere in rete enti locali, imprese, categorie sociali e capitali disponibili al fine di favorire lo sviluppo economico e sociale del territorio, partendo dalla sua vocazione, dalla sua cultura e dall’ambiente.
Puo’ farci un esempio?
Nella nostra città ha sede l’Università e tanti Istituti di Ricerca inseriti negli Ospedali (IRCCS) che aspettano solo di essere valorizzati. Negli ultimi decenni la nostra Provincia ha perso molta capacità produttiva e per rilanciarla ritengo indispensabile partire proprio investendo sulla ricerca. Bisogna stimolare la nascita del distretto delle biotecnologie e dell’elettronica. Infine, ritengo sia importante  investire in un Parco Scientifico con base a Pavia ma esteso a tutta l’area urbana a Nord del Capoluogo. Deve essere dotato di edifici eco-compatibili attrezzati per la ricerca (laboratori, ambienti open-space, sale conferenze, banda larga, sistemi elettrici e di sicurezza), in modo da avvicinare chi fa impresa a chi fa ricerca.

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