Sulla difesa della vita

Dal 1994 la Chiesa ha dovuto affrontare una situazione del tutto nuova, quella del “bipolarismo dei cattolici”. Terminata l’esperienza dell’unità partitica, i cattolici in politica si sono divisi in due: da un lato i cattolici liberali, (continuatori di Sturzo) per i quali la promozione delle libertà della persona è il cardine dell’agire politico, e dall’altra parte i cattolici democratici (eredi di Dossetti e La Pira), per i quali solo l’azione dello Stato può garantire uguaglianza tra gli uomini e proteggere i più deboli. Temendo che questo “bipolarismo dei cattolici” potesse essere fonte di lacerazione all’interno delle comunità cattoliche, la Chiesa aveva fin qui scelto di restare lontana da un coinvolgimento diretto in politica e di agire principalmente in due modi:

a) con una azione forte e diretta sui governanti sui temi fondamentali della vita, della solidarietà, della libertà di educazione;

b) con documenti ecclesiali che ribadissero con chiarezza i principi fondamentali della visione cattolica dell’uomo, della società e della politica, dall’enciclica “Evangelium vitae” (1995) fino alla “Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica” (2002).

Malgrado questa scelta, rimane comunque aperto il dibattito di come possa essere testimoniata l’appartenenza e i valori dei cristiani, in un mondo dominato dalla tecnica. La modernità, infatti, con il suo carico tecnologico sta portando progressivamente ad una contaminazione dei valori cristiani. Siamo in un epoca in cui si ritiene che l’educazione e i grandi ideali debbano essere trasmessi o meglio indicati solo dai mass media. Questa strategia è tipica di un mondo consumistico che ha come risultato ultimo la generazione di un pessimismo devastante, in quanto si lanciano messaggi di una felicità alla nostra portata che diventa subito dopo irraggiungibile. Ecco perché occorre rivedere la nostra storia e soprattutto incidere sul nostro futuro, perché venga riportato al centro dell’uomo, il ruolo di Dio Creatore e perché solo attraverso il suo riconoscimento universale si può ripensare un nuovo abitare. Come ci indicava Giovanni Paolo II, bisogna ricondurre al centro della nostra vita sia la Creazione, che l’uomo con il suo corpo, la sua anima, la sua mente e il suo spirito. L’uomo è stato elevato da Dio a custode della Creazione e dell’Umanità e nel suo impegno quotidiano deve sempre esserci la difesa della vita, della natura, in ogni sua forma espressiva. I cristiani devono saper costruire una rete di sapere, di cultura, di riflessione, di attivismo perché siano testimoni e difensori dei valori che portano alla difesa e al rispetto di tutto ciò che li circonda. Resta comunque inteso che l’impegno politico deve trarre ispirazione dalla Dottrina Sociale della Chiesa, perché sappia contrapporsi con le giuste armi, al processo di secolarizzazione che sta progressivamente emarginando ed allontanando dai posti di responsabilità coloro i quali potrebbero ridare un senso diverso all’agire politico.

In questi giorni si fa un gran parlare del referendum sulla Procreazione assistita e proprio in questi momenti ci si rende conto di come ormai manchi nella Politica Italiana un grande movimento culturale che sappia contrapporsi con idee e con progetti innovativi, a queste balzi avanti della tecnica ed è triste riconoscere che i cattolici impegnati in politica non riescono più a far sentire la loro voce. E’ in queste occasioni che ci si rende conto di come sia importante ritornare a fare una politica basata sulle idee, sui programmi e su strategie a lungo termine. Non si può aspettare che si crei lo spazio per esprimere le proprie idee, anche perché capita spesso che nei movimenti e nei partiti non vi si trovi più nessuna forma di dibattito e di confronto democratico. Fare politica oggi è soprattutto avere un grande “Sogno”, avere una forte idealità che deve accompagnare nella dimensione politica del nostro agire, ed in questo senso, la spinta propulsiva dei giovani, va valorizzata ed incoraggiata.