I nuovi parcheggi in città

Analizzando quanto sta accadendo in materia di parcheggi e chiusura al traffico nella nostra città, possiamo tristemente ammettere che l’uomo è ormai incanalato verso un’involuzione sociale forse senza ritorno. Ormai, percorrere dieci minuti a piedi per raggiungere un posto di lavoro o un negozio, sembra essere diventata un’usanza di altri tempi, anacronistica direi, e quindi da non fare. Riteniamo ormai scontato che ogni via o piazza, debba essere usata per sostare, anche se quel luogo è carico di una storia che si perde nel tempo. Crediamo a torto che le città sono ormai delle auto e non più dell’uomo. Questo perché abbiamo dimenticato le origini della nostra cultura e della nostra storia e non sappiamo trarre da essa una adeguata ispirazione. Infatti, vorrei ricordare che sia i greci che i romani costruivano le loro città rispettando modelli che mettevano l’uomo al centro di ogni progetto e di ogni pianificazione urbanistica. Non dobbiamo dimenticare le agorà greche o i fori romani, che erano i luoghi d’incontro privilegiati delle genti, rappresentavano gli spazi dove si decidevano le sorti della società e degli affari. Ogni singola via confluiva verso quelle grandi piazze, che rappresentavano il cuore e l’anima e dove, la città cresceva.

Se per un attimo volessimo trarre un insegnamento dalla nostra storia, ci sarebbe da ripensare la nostra città e restituirla progressivamente all’uomo, ridando vita sia alle piazze che alle vie e allontanando progressivamente le auto dal centro storico. Se così fosse, è inevitabile che la nostra prossima amministrazione debba promuovere progetti che riqualificano Pavia dal punto di vita ambientale e che la dotino di nuovi parcheggi, ubicati al margine della centro storico cercando in tal modo di contemperare gli interessi dei commercianti verso i quali occorre immaginare politiche di sostegno e di valorizzazione.  Coloro i quali hanno la possibilità di viaggiare anche in paesi europei, avranno notato che queste città hanno risolto il problema del traffico veicolare, attraverso la costruzione di parcheggi sia elevati che sotterranei. Purtroppo una considerazione che è necessario fare e che a Pavia non vi sono più grandi aree al margine del centro storico dove realizzare nuovi silos, vi sono invece grandi aree dove ritengo che si possono realizzare centinaia di posti auto, tutti rigorosamente sotterranei. Perché non realizzare parcheggi sotterranei a due o tre piani nelle aree adiacenti al centro storico? Penso all’area dei giardini del Castello, del Viale Nazario Sauro, dell’area Cattaneo, lungo le Mura Spagnole. Oggi, si possono realizzare silos sotterranei, lasciando completamente immutato tutto ciò che caratterizza quei luoghi. Esistono ormai le tecniche, l’esperienza e la competenza per mantenere inalterato sia l’equilibrio ecologico che storico di quei luoghi.