Tra economia ed ambiente

Gli anni 90 si sono caratterizzati per i grandi processi della globalizzazione che hanno portato non solo ad avvicinare paesi lontani, ma soprattutto a distinguere paesi produttori di ricchezza da altri che invece si limitano solo a consumarla. Quegli anni in Europa e soprattutto in Italia, si sono contraddistinti per una progressiva deindustrializzazione che ha interessato quasi tutti i comparti produttivi. Purtroppo, quando si pensava che ormai la crisi economica fosse  alle spalle ci si è resi conto che l’ingresso della Cina nel commercio mondiale, avrebbe acuito ed accentuato i limiti della politica industriale europea.

Purtroppo anche l’attuazione del protocollo di Kyoto ha finito per influenzare negativamente lo sviluppo economico europeo, in quanto mentre in Europa si investiva in tecnologie sempre più rispettose dell’ambiente, i paesi in via di sviluppo hanno attuato una politica industriale lontana dai dettami del protocollo di Kyoto, inserendosi in un commercio mondiale con costi di produzione fortemente competitivi e con nessuna tutela dei lavoratori.

Ecco allora la necessità odierna di trovare nuove forme di industrializzazione e di occupazione, che sappiano far leva sulla vocazione storica a culturale di ciascun paese.

L’Europa prima e l’Italia dopo, hanno l’urgenza di ricercare e ricreare quel nuovo spirito imprenditoriale che partendo dal territorio sappia valorizzare ciò che il particolare contesto geografico o storico possono fornirgli.

Da qui nasce l’esigenza di saper ripensare il nostro territorio e la nostra provincia, poiché riteniamo che Pavia abbia tutte le competenze e le potenzialità per generare una forma nuova di sviluppo economico.

Ecco perché riteniamo opportuno riflettere anche con il mondo produttivo pavese, per analizzare le potenzialità che vi sono in essere e capire quale sono gli strumenti migliori per rilanciare la nostra provincia.

  • Pavia ha sempre avuto una vocazione ambientale, ma questo può coniugarsi con un rilancio economico?
  • E’ possibile individuare nuovi incentivi per ripristinare o meglio costruire una nuova filiera industriale che partendo dai prodotti dell’agricoltura possa concretizzarsi in una nuova industria agroalimentare?
  • Ed ancora, quali sinergie si possono attuare tra Università, mondo produttivo e politica? Quali devono essere gli strumenti per rilanciare la nostra provincia come nuovo polo tecnologico di eccellenza?

Crediamo e riteniamo quanto mai opportuno dare una risposta a queste come ad altre domande e ci troveremo il 6 Marzo presso il Collegio Cardano (Viale Resistenza, 16 – Pavia). Saranno presenti Enrico Letta (Euro-deputato e Resp. Dip. Economia Dl-Margherita), Ermete Realacci (Deputato Dl-Margherita) e il Prof. Luciano Valle (Direttore del centro Ri-Abitarela Terrae Libero Docente presso l’Università di Pavia.