Lo stile americano

Ancora una volta stiamo assistendo ad un esempio di democrazia e di politica di un altro livello a confronto con quella italiana. Ascoltando il discorso di ringraziamento a Chicago del neo-eletto Presidente degli Stati Uniti, emerge in modo chiaro l’amore per la politica, il rispetto per il Senatore McCain, le manifestazione di stima che ha avuto per tutti compresi i suoi avversari. Ha ricordato le battaglie per i diritti civili, ha parlato della crisi economica e delle guerre sparse per il mondo, ha anche affermato che dovranno essere fatte scelte dolorose, ma non ha mai citato Bush o la sua amministrazione per la loro politica fallimentare.

Ecco cosa da noi non sarà mai possibile: avere persone con un carisma e con una dedizione alla politica e al rispetto degli altri come gli americani ci insegnano.

Tutt’altro, noi sappiamo accusare gli altri, insultare chi ci sta accanto, scaricare le nostre responsabilità sugli altri, su chi ha governato prima, su coloro che ci hanno preceduti, su imporre con la forza quello che noi riteniamo giusto, inveire contro chi ha l’ardire di esprimere opinioni che sono diverse dalle nostre e senza mai un confronto con la società, quasi che fosse una dimostrazione di debolezza.

Ecco il livello della nostra politica. Nei tanti dibattiti televisivi, i nostri politici si chiedono sempre del perché la gente si è allontanata dalla politica e quando qualcuno elenca il disagio dei cittadini e che è necessario cambiare modo di fare politica, loro continuano a fare ciò che facevano prima. Non ascoltano nessuno tanto meno se a parlare sono gli ultimi.

È triste pensare che oggi la nostra classe politica nazionale non riesca a risollevarsi e a ridarsi quella dignità necessaria per ricoprire quei ruoli istituzionali che furono di grandi statisti. Oggi, esiste solo la politica dell’orticello e si guarda chi sta fuori con ostilità e fastidio, con il pensiero sempre presente di essere migliori di loro.

Sempre Obama, ha detto che sarà il Presidente di tutti e che ascolterà in particolare coloro che non lo hanno votato. Vede Direttore, è proprio questo che mi aspetto dalla politica italiana, quel salto di qualità necessario ad attuare una politica che sia sempre al servizio del cittadino, del più debole, dell’ultimo.

Anche l’Italia ha avuto i suoi Obama e in questo momento penso a Don Sturzo, Don Dossetti, a De Gasperi, a Scelba o a Antonio Segni senza togliere nulla a tanti altri.

Credo che un futuro migliore sia possibile e spero anche che presto vi sia anche tra noi un uomo o una donna, che sappia ridare dignità alla politica e che sia portatore di quel vento nuovo di cui noi tutti abbiamo un gran bisogno.