Il degrado della politica

Il quadro politico complessivo che si sta delineando in questi giorni sia a livello nazionale che locale è a dir poco desolante. Si parla di cricche, di collusioni mafiose, di affari pilotati, di giustizia manipolata e di una riforma della giustizia. È un quadro molto triste che forse rispecchia una società civile ormai fiaccata dall’apatia e della rassegnazione, quasi incapace di ridisegnare un proprio futuro. All’inizio degli anni novanta ci fu l’ultima orgogliosa reazione sociale che ha portato ad una nuova fase politica, scacciando il vecchio per un nuovo che forse oggi appare molto peggio di quel vecchio. Stiamo assistendo ad una manipolazione costante della politica e della comunicazione, che ci descrive una società che è ormai persa nel tempo.

I nostri genitori hanno saputo costruire un benessere che stiamo distruggendo giorno dopo giorno con la stessa semplicità con cui loro ci hanno insegnato valori irrinunciabili. Oggi invece viviamo in un degrado umano e sociale senza eguali, in cui il solo valore predominante e scaricare sugli altri le contraddizioni e le complessità della nostra società. Sentiamo ripetere che la colpa è di chi ci ha preceduti, che la crisi economica che ha messo in ginocchio il mondo intero non ha sfiorato l’Italia, che la giustizia è ad uso e consumo di una parte politica e che i poteri democratici devono essere cambiati perché non rispondono alle complessità di una società post-moderna. In questi giorni, purtroppo, scopriamo che anche Pavia rientra perfettamente nel quadro nazionale, in quanto viene messo in evidenza un coinvolgimento di alcuni dirigenti politici del centro-destra con l’infiltrazione mafiosa nel tessuto sociale e produttivo della nostra provincia.

Il quadro complessivo è molto desolante ed allora mi chiedo dov’è la gente perbene, quella semplice, quella onesta, quella classe media che mai ascoltata dalla politica, sostiene la nostra economia. Penso a quella gente silenziosa ma con grande dignità che vive nelle ristrettezze economiche e che non arriva a fine mese, penso alle tante persone a cui era stata cancellata la disabilità, penso ai tanti pendolari che tra qualche mese si ritroveranno un abbonamento raddoppiato e alle difficoltà crescenti nella Scuola Pubblica. Ecco perché credo che sia giunto il momento di rivolgersi ai nostri cittadini perché è arrivato il momento di sdegnarsi, di arrabbiarsi, di protestare, di reclamare i propri diritti e di riflettere sulle cose fatte da una vecchia classe politica messa velocemente da parte a favore di una nuova classe politica forse più incompetente e spregiudicata.

Ma dico anche che è arrivato il momento di guardare al futuro con ottimismo, con serenità, con fermezza e con la speranza che è ancora possibile avere una classe dirigente onesta.

Oggi è arrivato il momento di chiedere con fermezza che le persone coinvolte si facciano da parte per ridare credibilità e dignità alle nostre Istituzioni e chiediamo anche che questa Amministrazione di centro-destra sia capace di prendere le distanze da chi a torto o ragione è stato coinvolto in questa vicenda, anche per sgombrare il campo dai tanti dubbi che ci rimarrebbero e da quell’alone di sospetto e di sfiducia, che altrimenti accompagnerebbe il lavoro di questa Giunta.